DomusLift Art
Limited Edition
L’arte in generale, quella italiana più ancora, è bellezza allo stato puro. E la bellezza aiuta a vivere meglio. Per fortuna, dopo secoli in cui si è pensato che l’arte dovesse essere privilegio di pochi e dovesse trovare alloggio solo nei musei, nelle chiese, nei castelli, la modernità ci ha riconsegnato l’opera d’arte. Che può trovare spazio ovunque, proprio perché l’arte non ha né spazio, né tempo.
Perché dunque non fare entrare l’arte in casa nostra, nelle nostre vite, perché non godere di una pennellata, di una piega scolpita nel marmo, ogni momento della nostra giornata?
Questo è il senso dell’operazione voluta da IGV Group. L’eleganza di Hayez, il genio di Michelangelo, l’armonia del Botticelli, non sono cristallizzate nei musei e nelle chiese, ma vivono con noi, possono vivere nelle nostre case.
Da anni IGV Group ha lavorato perché l’ascensore diventasse oggetto di design, bellezza, bandiera del made in Italy. Da anni DomusLift ha cercato di vestirsi di colori, forme, luci che potessero donargli un abito regale. Ecco dunque ora il connubio perfetto: il piccolo elevatore per uso domestico diventa non solo oggetto ornamentale, ma bandiera dell’arte italiana.
…e ora sognate con noi
Il bacio
Francesco Hayez
Pinacoteca di Brera, Milano
ll bacio è un dipinto olio su tela del pittore italiano Francesco Hayez, realizzato nel 1859 e conservato alla Pinacoteca di Brera.
La tela fu presentata all’Esposizione di Brera del 1859, a pochi mesi di distanza dall’ingresso di Vittorio Emanuele II e di Napoleone III a Milano, ma entrò in Pinacoteca solo nel 1886 grazie ad Alfonso Maria Visconti.
È una delle immagini simbolo della Pinacoteca e forse il dipinto più riprodotto di tutto l’Ottocento italiano, nata dall’intento di simboleggiare l’amore di patria e il desiderio di vita della giovane nazione che usciva dalla seconda guerra di indipendenza e che tante speranze poneva nei nuovi governanti.
Ebbe immediatamente uno strepitoso successo sia per le sue valenze patriottiche sia per l’ispirazione medievale del soggetto, esemplare del gusto romantico del tempo: Hayez ne realizzò altre versioni, oggi conservate in diverse raccolte europee.
Pinacoteca di Brera
Milano, Italia
La Pinacoteca di Brera venne ufficialmente istituita nel 1809, sebbene una prima raccolta di opere fosse già presente a partire dal 1776, a fianco dell’Accademia di Belle Arti voluta da Maria Teresa d’Austria.
Il corpus doveva costituire una collezione di opere destinate alla formazione degli studenti.
La Pinacoteca è ospitata nell’omonimo palazzo, dove hanno sede anche altre istituzioni culturali, quali la Biblioteca Braidense, l’Osservatorio Astronomico, l’Orto Botanico, l’Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere e l’Accademia di Belle Arti.
Pinacoteca di Brera – Via Brera, 28 – 20121 Milano
Guarda il sito di della Pinacoteca di Brera: pinacotecabrera.org
I capolavori di Brera
La collezione della Pinacoteca di Brera contiene alcuni tra i massimi capolavori della storia dell’arte mondiale.
Raccoglie, in 38 sale, opere di artisti italiani dal XIV al XIX secolo e di alcuni dei più grandi artisti stranieri, quali: Piero della Francesca, Mantegna, Raffaello, Bramante, Caravaggio, Tintoretto, Bellini.
Al centro del cortile, l’opera del Canova che rappresenta Napoleone. Tra i dipinti più famosi: lo “Sposalizio della Vergine” di Raffaello, il “Cristo morto” del Mantegna e la “Pietà” del Bellini.
David
Michelangelo Buonarroti
Galleria dell’Accademia, Firenze
“Veramente che questa opera ha tolto il grido a tutte le statue moderne et antiche, o greche o latine […] con tanta misura e bellezza e con tanta bontà la finí Michel Agnolo.”
È così che Vasari descrive l’ammirazione per la scultura considerata fra le più belle mai realizzate dall’umanità.
Nel luglio del 1501 Michelangelo Buonarroti fu richiamato a Firenze per una commissione dell’Opera del Duomo.
Gli fu proposto di lavorare a una statua di proporzioni grandiose per realizzare un David, con il vincolo di scolpirlo da un grande blocco di marmo che giaceva abbandonato presso il cortile dell’Opera del Duomo.
Michelangelo aveva solo 26 anni, ma era già diventato il più famoso e ben pagato artista dell’epoca grazie alla struggente bellezza scolpita nella Pietà del Vaticano. Accettò la sfida nel 1501 e fino al 1504 lavorò incessantemente alla realizzazione del David, come testimoniato dai documenti sui regolari pagamenti ricevuti dall’Opera. Michelangelo affrontò con entusiasmo la commissione, lavorando senza aiuti, spesso vestendo gli stessi panni e stivali per giorni, sempre nascosto dietro una fitta impalcatura di legno per impedire a chiunque di vedere l’opera prima della completa conclusione.
Nascita di Venere
Sandro Botticelli
Galleria degli Uffizi, Firenze
La Nascita di Venere è senza dubbio una delle opere d’arte più famose e amate del mondo. Dipinta da Sandro Botticelli tra il 1482 e il 1485, è diventata un simbolo della pittura del 400 italiano, così densa di significati allegorici e richiami all’antichità.
Venere è ritratta nuda su una conchiglia che solca la superficie del mare; a sinistra volano i venti con una cascata di rose, a destra un’ancella aspetta la dea per vestirla. Nel prato si scorgono delle violette, simbolo di modestia e spesso usate per fare pozioni d’amore.
L’opera rappresenterebbe la nascita dell’Amore e della bellezza spirituale come forza motrice della vita.
I Medici sono i committenti dell’opera: la Venere, come la Primavera e la Pallade, apparteneva a Lorenzo di Pierfrancesco dei Medici, cugino del Magnifico.
Eccezionali sono la tecnica e i materiali del dipinto. L’opera è il primo esempio in Toscana di pittura su grande tela. Lo speciale uso di polvere di alabastro, inoltre, rende il colore luminosissimo e senza tempo.
